I sistemi di supporto alle decisioni (Decision Support Systems – DSS) sono stati l’oggetto del Master of Science che ho frequentato alla Carinthia University of Applied Sciences. Per chi vuole saperne un po’ di più consiglio questa definizione.
Ho scritto la mia Master Thesis (presto disponibile online) sull’esperienza di sviluppo di un semplice DSS per la pianificazione della manutenzione e del monitoraggio di una piccola rete di fognatura. L’esperienza è stata memorabile, anche grazie ai miei supervisor Dr. Rita Ugarelli e Dr. Gernot Paulus. La parte difficile è stata mettere in pratica la mia conoscenza e trasformarla in un business per l’azienda dei miei fratelli, la Nuova Contec. Ma oggi non voglio parlare della realtà italiana in merito alla gestione delle reti fognarie.
La complessità delle decisioni che i decision makers sono chiamati a prendere rende palese la necessità dei DSS: questo vale per i pianificatori, gli urbanisti, gli amministratori, ma se vogliamo la stessa logica può essere applicata alle decisioni di ogni giorno. Algoritmi anche molto complessi potrebbero, in linea di principio, aiutare anche le casalinghe per risolvere problemi di economia domestica. Siamo tutti “liberi di decidere” come cantano i Cranberries.
Un altro paradosso è che viviamo nell’età della conoscenza ma in realtà non “conosciamo” – anche in senso biblico – quasi niente e nessuno. La conoscenza non deve essere fine a sè stessa, ma finalizzata alla scelta.
Viviamo anche in un mondo in cui non esiste più praticamente alcun limite tecnico. La potenza di calcolo delle macchine è praticamente incommensurabile. Sinceramente questa cosa un po’ mi spaventa. Abbiamo estremamente bisogno di un Umanesimo digitale, dove l’esigenza di competere sia sostituita dalla gioia di cooperare. Un DSS ideale è tale per cui le macchine forniscono un supporto alla decisione ma non sostituiscono totalmente il decisore, cui va la responsabilità della scelta.
La tecnologia è un mezzo e non un fine.
Chiudo con una scena memorabile di Matrix Reloaded, il dialogo tra Neo e l’Architetto.
Quando entra in gioco l’Amore la scelta e la decisione devono tenerne conto. Anch’io avrei fatto la stessa scelta di Neo.