All we need is Love

In principio era il Verbo. All’inizio sembrava funzionare, e poi è successo un gran casino! Sì perché le parole possono adulare, possono creare, ma possono anche distruggere. Forse non ce ne accorgiamo ma le parole, se usate in modo sconsiderato possono essere delle armi di distruzione di massa. Sicuramente qualcuno se ne è accorto al posto nostro…

La Parola non basta. Serve che si sposi con il Suono. E questa unione deve essere sapientemente concepita e pensata da una mente libera e controllata dalla buona volontà. La magia di questo matrimonio porta frutto e la musica che ne scaturisce può arrivare a compiere qualsiasi miracolo venga richiesto sotto questo cielo: e lo può fare adesso!

L’origine della musica si perde nella notte dei tempi. L’ascolto di una musica che sia autentica e non finalizzata al profitto può portare piacere ma anche elevazione spirituale; personalmente penso che un buon equilibrio tra queste due finalità sia quanto mai auspicabile. Non siamo fatti per vivere sulla Luna e nemmeno rimanere incastrati nei gironi infernali dei lussuriosi del suono, ma per cantare e suonare insieme, magari attorno ad un fuoco d’estate.

Se la musica è autentica e disinteressata, va ascoltata, interiorizzata e valorizzata. Non c’è niente da buttare via in questo vero e proprio ben di Dio. A partire dai canti primitivi, fino alla dodecafonia di Schonberg, dai valzer viennesi fino alla musica house dei giorni nostri, tutto fa parte di un patrimonio inestimabile di tutta l’umanità. Personalmente mi sento affine e vicino alla tradizione del cantautorato italiano ma non disdegno il very hard soft rock dei Coldplay o il punk dei Clash. Mi piace davvero tutto! Voglio ballare le danze dei popoli maori, voglio suonare davanti al Parlamento Europeo il Concerto Italiano di Bach, ma non disdegno nemmeno di cantare una vecchia canzone scout attorno al fuoco di bivacco, o un canto alpino al riparo di un rifugio di montagna, suonare l’organo della chiesa di Aviano per accompagnare la liturgia. Voglio suonare l’arca di Noè per i bambini dell’asilo e voglio cantare un coro di qualità allo Juventus Stadium.

Viviamo da troppo tempo una sorta di separazione a comparti stagni tra le diverse tendenze musicali. Cosa aspettiamo a fondere, a sperimentare nuove tendenze, nuove sonorità? Per fortuna qualcuno lo sta già facendo! Ma c’è bisogno di un’ondata di sincretismo che finalmente abbatta i muri, che squarci il velo di Maya che ci separa da una vita veramente autentica.

A volte penso al fenomeno della musica commerciale come al mercenariato. Ma forse esagero! È un’industria come un’altra e forse non fa così male come penso, o forse no? non so. Magari anch’io un giorno guadagnerò tanti soldi producendo musica. Ma cosa ve ne fate dei soldi se non avete l’Amore? Sì, non sto scherzando. Come dice San Paolo, sì proprio lui. L’Amore fa risuonare quelle armonie che senza di esso inevitabilmente sarebbero vuote. L’Amore tiene unito l’Universo, e per esperienza personale intuisco essere quello tra un uomo e una donna, la coppia, in senso fisico, che fa girare tutto. Sì perché se manca quello non saremo mai veramente completi. Ma ci possono essere anche altre forme d’amore, che collocherei ad un livello gerarchico inferiore, che sono comunque dignitose: la “filia”, la cura per i famigliari, le attenzioni per gli animali etc. Come diceva Sant’Agostino… Ama e fai ciò che vuoi! Ma la forza dell’amore, quella cantata da Eugenio Finardi, è pari a 33 GigaNewton e non troverà una resistenza tale da annullarla.

E cosa ci azzecca questo con l’Ingegneria Civica? I buoni ingegneri hanno padronanza delle normative che vincolano i progetti. Per il progetto “Heaven Out of Hell” la normativa di riferimento è Gv 13, 34. Questo è un imperativo categorico.