Forti folate di Spirito Olimpico hanno solcato i cieli del Giappone in questa estate: mai come quest’anno mi sono sentito coinvolto e orgoglioso di essere italiano, grazie alle imprese realizzate a Tokyo da Jacobs, Tamberi e co.
Ricordo quell’abbraccio inimmaginabile tra quelli che prima per me erano dei perfetti sconosciuti e in un battibaleno sono diventati degli eroi nazionali. La loro vita cambiata nel giro di 9 secondi e 80 centesimi; la differenza fatta da un salto di 2 metri e 37 centimetri. E come la loro quella di tanti altri atleti. Le loro storie sono state ampiamente raccontate, quindi sorvolerò su questo aspetto: mi voglio soffermare sul significato dell’Oro Olimpico; non dell’Argento, non del Bronzo, dell’Oro Olimpico!
L’Oro è il metallo che non conosce la corruzione ed è inseguito dagli atleti non tanto per il suo valore economico, quanto per il suo significato, che facilmente si abbina ad una felicità perfetta, una gioia che non conosce tramonto. Penso che l’idea di inseguire il sogno di un Oro Olimpico non abbia niente a che fare con l’egoismo o con l’arrivismo. Una mia amica mi ha detto che secondo i principi del Tao dobbiamo puntare ad annullarci piuttosto che a competere. Questo ragionamento mi sembra giusto fino ad un certo punto: se siamo stati fortunati ad avere ricevuto in dono dei talenti – come quelli della famosa Parabola – siamo chiamati a metterli in gioco. Questo non vuol dire essere esibizionisti o narcisisti ma semplicemente esprime il desiderio di risplendere, proprio come l’Oro.
Ma cosa fare se ci accorgiamo a 40 anni che difficilmente possiamo vincere i 100 metri piani? Niente paura! Ognuno nel nostro piccolo può vincere il suo Oro Olimpico, senza il bisogno di cambiare completamente vita. Prima di tutto bisogna capire che per vincere l’Oro Olimpico bisogna alzarsi dal divano; poi basta conoscere sé stessi e individuare quelli che sono i talenti più vincenti e coltivarli, allenarsi e sognare, superare i propri limiti.
Personalmente ricordo nitidamente un momento in cui ho avuto la percezione di aver vinto un Oro Olimpico: Campo di Reparto 2016 a Studena Bassa per il Gruppo Aviano 1 (vedi immagine in evidenza)! Per molto tempo avevo avuto paura di non farcela, poi ho messo insieme i miei talenti, l’aiuto dei miei amici ed è venuto fuori qualcosa di cui sono ancora orgoglioso.
Alcuni spunti che per me sono stati utili li potete trovare in “Giocare il Gioco” di Sir Robert Baden Powell, o nella “Predica della Perfetta Letizia” di San Francesco: alzarsi dal divano per buttarsi nella mischia e per vincere sé stessi superando i propri limiti. Così potremmo davvero diventare “Cavalieri” con la Medaglia d’Oro al collo!
Tra Olimpiadi, Europei di Calcio ed altri eventi sembra che sia stata proprio un’Estate italiana! Possa questa essere una grande opportunità da cogliere. Spero tanto che potremo accorgerci di quello che potrebbe essere il nostro futuro prossimo e quello di tutta l’umanità; come degli Skipper scafati dovremo essere in grado di sentire il vento ed indirizzare la nostra barca sempre più lontano!
L’augurio è quello di non risvegliarsi dai nostri Sogni d’Oro, ma di realizzarli con lo stesso impegno e dedizione con i quali i nostri campioni ci hanno fatto sentire orgogliosi di essere italiani.