11 settembre 2001

Siate coraggiosi

Cosa stavate facendo esattamente 15 anni fa alle 15 del pomeriggio ora italiana?
Io stavo suonando il pianoforte in biblioteca per prepararmi ad un esame del Conservatorio quando ho appreso la notizia. Per la prima volta in vita mia ho avuto la netta impressione che fossimo entrati in guerra.
Nei giorni a seguire i telegiornali erano completamente occupati dalle bombe contro il cuore dell’America, dalle storie dei superstiti e degli eroi che hanno salvato la vita a molti
Di sicuro l’11 Settembre 2001 è una data che ha segnato uno spartiacque nella storia moderna e può benissimo considerarsi, a mio modo di vedere, come il vero inizio del XXI secolo.

Sono passati 15 anni. I nomi sono cambiati, i talebani e Bin Laden sono stati uccisi, ma in pratica non si è risolto niente e, anzi, forse per l’Europa la situazione è notevolmente peggiorata.
Ma di fronte all’impotenza c’è secondo me una via d’uscita: il coraggio!

Il coraggio non è solo assenza di paura, è qualcosa di più. Se saremo coraggiosi le bombe dell’ISIS ci sembrerannno come poco più che petardi e il Califfato Nero scomparirà nel nulla.

E infine esiste un altro 11 Settembre che vale la pena di menzionare. Nel 1683 si è combattuta la battaglia di Vienna che ha reso famoso il mio omonimo concittadino Marco D’Aviano. Vi segnalo il film di Renzo Martinelli.

 

E non lo faccio solo per una personale vanagloria, ma perchè credo nella grandezza di quest’uomo, conosciuto meno di quanto meriterebbe. Noi stessi avianesi non abbiamo forse nemmeno l’idea dello spessore di questo cappuccino, e lo snobbiamo, quando dovremmo solo andarne orgogliosi.
Marco d’Aviano sarebbe stato un grande ingegnere civico.

chiesetta sulla cima del Monte Dobratsch

Alla ricerca del lato positivo

Il titolo prende il nome dal film del 2012 di Russell (trama)

Non ho mai nascosto a familiari e amici quanto il tema della salute mentale mi stia particolarmente a cuore. Forse questo è dovuto alla mia esperienza personale, ma non voglio fare un post strappalacrime, quindi eviterò di raccontarvi la mia storia e cercherò di allargare un po’ la visuale.

In realtà questo è un post sulla guerra e sulla pace.

Sì, perchè una volta la guerra si combatteva sul territorio, in trincee scavate da poveri giovani mandati al macello, basti pensare alla prima guerra mondiale. Più recenti sono gli attacchi aerei, e ne so qualcosa, abitando ad Aviano. Poi le bombe intelligenti, le testate nucleari, le guerre sempre più fredde. Forse è il caso di fermarsi qua, anche perchè ammetto di non essere un esperto in materia.

Quello che è sicuro è che adesso la guerra si combatte nelle teste di tutti noi. Ci deve essere qualcuno al mondo che non ha molto a cuore il fatto che nella nostra testa ci sia Pace. Personalmente ho acquisito una buona esperienza per distinguere se ci sia guerra o pace nella mia testa. Va un po’ a giorni alterni e non è del tutto controllabile. Per fortuna ci sono le parole delle persone che ci vogliono bene ed eventualmente dei professionisti, se serve. Se serve ci sono anche le molecole ad aiutare.

Ma oggi più che mai penso sia giunto il momento per gli uomini e le donne di buona volontà di portare a casa la vittoria una volta per tutte. Sì, il Grande Fratello ha le ore contate. L’ora è venuta per un’esplosione pacifica, un’epidemia di salute mentale che scaccerà ogni paura. Magari ci farà piangere, ma saranno lacrime di commozione. Poi non ci resterà che morire dal ridere.
Se si realizzasse questo sarebbe un capolavoro di ingegneria civica.
Andate in Pace!