Quello che conta davvero

Sono sempre stato ossessionato dalla felicità. Come per tutti, credo, la vita mi ha fatto assaporare momenti di intensa sofferenza e altri di pura estasi.
Questo susseguirsi di emozioni forti può comportare una notevole fatica e una grossa difficoltà a trovare un equilibrio, ma dopo quasi quindici anni di montagne russe sento come di avere cominciato a capire, a conoscere me stesso e quindi proprio quelle montagne russe che per molto tempo mi hanno fatto penare, adesso sono quasi delle colline e non mi fanno più paura.
Cosa è legittimo aspettarsi? Cosa vuol dire essere felici? La felicità è forse la pace dei sensi?
Mi chiedo, assieme a Mario Venuti e Carmen Consoli, se si può davvero essere felici per una vita intera, se è davvero così insopportabile.

Le montagne russe hanno un nome ben preciso, e non mi vergogno a fare outing dicendo di soffrire di disturbo bipolare. Non è qualcosa che mi definisce come persona, è una croce che mi porto dietro da qualche tempo, e che ho imparato ad abbracciare; è stata pesante ma non mi ha condizionato a tal punto da rovinare la mia vita, anzi, forse le ha dato davvero un senso. Eppure non per tutti è così, non tutti hanno avuto l’overdose di fortuna che ho avuto io.
Come canta il Max nazionale si tratta di “casi ciclici”, come la notte insegue il giorno, così la luna si alterna al sole, in tutti i sensi.

La felicità, per come la intendo io, è molto diversa dalla pace dei sensi, dall’assenza di conflitti, dall’eterno riposo. La felicità è affrontare ogni giorno e superare se stessi, vincersi.
La felicità è andare verso gli altri, andare per le strade, inseguire la felicità degli altri per ritrovare la propria. La felicità è essere vivi, dare la vita per un Ideale.
La felicità è giocare alla reciprocità dell’Amore.
Questa è, davvero, perfetta letizia!