Ingegner Marco Gabelli

Riflessioni semiserie sul lavoro

Si torna a lavorare e prendo spunto per una semplice riflessione sul lavoro, in particolare sulla sua finalità. Si può lavorare per guadagnare, ovvero mettendo al primo posto l’accumulare denaro; oppure per sbarcare il lunario, magari dovendo mantenere una famiglia. Infine il lavoro può essere inteso come realizzazione di sè stessi mentre si soddisfano i bisogni di qualcuno.

I progetti di ingegneria civica partono semmpre da una richiesta reale che emerge da una persona. Compito dell’ingegnere civico è quello di rendere possibile soddisfare questa richiesta. Ovviamente non tutte le richieste sono adatte ad un progetto di ingegneria civica. Il sistema più semplice ed efficace per valutare l’adeguatezza di una richiesta consiste nel chiedersi se la richiesta è compatibile con la legge scout.

Gli articoli della legge che sono più calzanti in merito al lavoro sono:

  • si rendono utili e aiutano gli altri, e questa ha a che fare con la finalità prima di qualsiasi progetto;
  • sorridono e cantano anche nelle difficoltà, perchè il buonumore è importante mentre si lavora;
  • pongono il loro onore nel meritare fiducia, perchè il lavoro non è uno scherzo
  • sono laboriosi ed economi, perchè c’è tanto da fare, come dice Giorgia
  • amano e rispettano la natura, perchè qualsiasi progetto deve avere un impatto positivo sull’ambiente

Per essere concreto riporto un esempio di un semplice progetto di ingegneria civica che ho realizzato insieme al mio reparto durante il campo estivo di quest’anno a Studena Bassa.
Un giorno si è presentato al campo un simpaticissimo signore che aveva un campo già falciato e aveva bisogno di qualcuno che rastrellasse il fieno. Visto che noi eravamo una quindicina di ragazzi e ragazze di buona volontà, e visto che ormai lui e sua moglie non avevano più l’età per fare sforzi, ci chiedeva se potevamo fargli questo servizio, e che ci avrebbe fornito tutti gli strumenti necessari e ricompensati con un rancio alpino – era l’ex capo gruppo degli alpini di Moggio Udinese.
Al momento in cui abbiamo proposto l’attività ai ragazzi abbiamo trovato solo musi lunghi; poi, complice la bellissima giornata e della simpatia del signor Bruno, il buonumore si è rimpossessato di noi e in poco tempo siamo riusciti a soddisfare la richiesta,
E oltre al rancio è arrivato anche un bicchierino di fragolino per tutti!
Poi abbiamo scoperto che Bruno conosceva gli alpini di Aviano, e poi gli ho raccontato che io canto nel coro ANA di Aviano. Sembrava che ci conoscessimo da una vita.

Questo vale anche per dire che un progetto di ingegneria civica non deve per forza essere qualcosa di mastodontico. L’importante è l’applicazione del paradigma, che poi non è nemmeno tanto complicato.